I Confratelli di San Giovanni Decollato
Requisiti per l’ammissione – Per essere ammessi come confratelli dell’Arciconfraternita di San Giovanni Decollato era necessario innanzitutto possedere delle specchiate qualità morali dal momento che …
… Pietro capo della nostra religione ci admaestra come pellegrini et forestieri di questa valle di miseria astenerci dalli carnali desiderii qualli conbattono adverso l’anima precisando inoltre non sieno giuchatori, bestemmiatori ne dichino bugie ne usino taverne o altri luoghi disonesti o altri spectachuli disonesti(1).
Un altro requisito essenziale era essere nati o essere figli di un fiorentino o comunque provenienti dallo Stato vecchio (rappresentato dalle province di Firenze, Arezzo, Pisa e Livorno, esclusa l’Isola d’Elba) e dai territori di Colle Val d’Elsa e Montepulciano in provincia di Siena, di Pescia, Barga e Pietrasanta in provincia di Lucca; in alternativa essere discendenti di un confratello fino alla terza generazione.
Non c’era distinzione di ceto tra i confratelli: uno spaccato della società dell’epoca nel quale uomini, seppur di diversa estrazione sociale, erano tutti uguali nella Compagnia come dinanzi a Dio. A testimonianza del fatto che le differenze sociali non avessero peso ricorrono le registrazioni riportate nei Libri dei confratelli, nei quali il segretario annotava, oltre che il giorno di ammissione, la professione svolta. In qualità di confratelli, godevano tutti ed in modo eguale di indulgenze parziali e totali e dei beni spirituali concessi dall’autorità ecclesiastica.
Le norme per l’ammissione erano rigide e ben precise. Era innanzitutto previsto un periodo transitorio di noviziato. L’istanza doveva essere presentata al Governatore per la valutazione, corredata da un memoriale e dal certificato di battesimo. Veniva quindi vagliata dal Maestro dei Novizi, incaricato di prendere informazioni sul candidato.
Infine la Congregazione generale della Fratellanza veniva chiamata a votare i candidati e solo chi avesse ottenuto almeno 2/3 delle fave nere sarebbe divenuto confratello
…giudicando cosa più utile alla nostra Compagnia, che sia composta di pochi, ma concordi in questa santa opera, che di molti, ma senza concordia, ed amore (2).
Il Maestro dei Novizi sollecitava quindi il pagamento della tassa d’ingresso corrispondente a 2 ducati, una parte dei quali era destinata all’acquisto della veste; solo per il primo anno dovevano sostenere le spese previste per la festa del Santo Protettore. Al termine del noviziato, l’investitura era ufficializzata con una cerimonia che si svolgeva in Oratorio e che rappresentava un momento particolarmente importante e perciò era curato nei minimi particolari.
Anche le donne potevano essere ammesse come sorelle nella Compagnia di San Giovanni Decollato secondo modalità simili a quelle dei confratelli, anche facevano capo ad una Priora. Non potevano però partecipare alla Congregazione generale della Fratellanza e quindi prive di potere decisionale. Si dedicavano essenzialmente alla preghiera ed al conforto dei confratelli malati (3).
(1) ASGD, Statuti, vol. 1: Capitoli e Ordinationi della Compagnia della Misericordia di Roma, cap. XVIII.
(2) ASGD, Statuti, vol. 1: Capitoli e Ordinationi della Compagnia della Misericordia di Roma, cap. I.
(3) ASGD, Statuti, vol. 1: Capitoli e Ordinationi della Compagnia della Misericordia di Roma, cap. XXIII.
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